Il futuro degli imballaggi è di carta

Il futuro degli imballaggi è di carta

Con l’approvazione a fine aprile del regolamento da parte del Parlamento europeo si profila una progressiva scomparsa dei packaging in plastica, che entro fine 2029 non verranno più utilizzati per proteggere frutta e verdura fresche, cibi e bevande consumati in bar e ristoranti. E saranno eliminate tutte le monoporzioni, le piccole confezioni monouso e le borse in materiale ultraleggero al di sotto dei 15 micron che siano realizzate in plastica.

Il settore del design nel nostro Paese si è già messo in moto per cavalcare l’onda della progettazione degli imballaggi di carta e cartone, come emerge nel sesto Rapporto DesignEconomy. Lo studio mostra come circa un terzo delle imprese italiane del design sia impegnata nella progettazione di imballaggi e la carta, o i materiali a prevalenza carta, risultano oggi il materiale principalmente scelto per la loro realizzazione (53,2%).

«Nel rapporto le aziende sottolineano l’importanza della riciclabilità dei prodotti in carta e cartone: nel 2023 abbiamo infatti registrato un tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici pari al 90%, che ci permette di superare l’obiettivo Ue al 2030 con ben sette anni di anticipo», sottolinea Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.

La preferenza per i materiali cellulosici è legata non solo alla loro facilità di riciclo, ma anche alla loro capacità di supportare, veicolare e raccontare al meglio un brand, consentendo rese stilistiche elevate.