15 Feb Cartotecnica: è allarme produzione
Lanciato l’allarme dalle imprese dell’industria cartotecnica europea: a rischio la produzione di libri, giornali, imballaggi, carta per l’industria alimentare a causa della difficoltà nel reperire le materie prime e i prezzi la tonnellata, che hanno raggiunto un altro record.
Analizzando il trend della produzione di imballaggi di carta, cartone e flessibile, della cartotecnica il quadro non è incoraggiante. Certo per l’Italia alcuni settori sono in crescita come nel caso del cartone ondulato largamente utilizzato dalle piattaforme di e-commerce. Qui la produzione vola con un +12,7% nel primi 9 mesi 2021. Un altro aiuto arriva dalla transizione green che chiede biodegradabilità, riciclabilità e leggerezza delle confezioni anche quelle usate per i prodotti alimentari. Comunque anche in questi settori ci sono difficoltà nel riversare a valle gli incrementi dei costi energetici e delle materie prime, con un inevitabile pesante effetto sull’economicità dell’attività e la difficoltà di reperimento della carta e delle altre materie prime.
A livello di sistema paese si tratta di oltre 3mila imprese con 60mila addetti attive in un settore che vale 7,7 miliardi e che ha un saldo attivo della bilancia commerciale di 1,9 miliardi. Dalla loro attività dipende, a valle, la possibilità di movimentare le merci di tutti i tipi, in particolare i prodotti del largo consumo confezionato che si trovano sugli scaffali dei supermercati, delle farmacie e dei negozi in generale. Se il settore della carta, come dimostrato in piena pandemia, è riconosciuto come strategico ed essenziale per il Paese, allora deve essere fatto oggetto di provvedimenti mirati per salvaguardarlo da un potenziale fermo produttivo, molto pericoloso.